Giovedì 9 maggio 2019
Sono molteplici le ragioni che spingono l’adozione di nuovi approcci nelle costruzioni: anzitutto la crescente domanda di spazi in affitto a valori sostenibili, a seguire la necessità di ridurre del 90% le emissioni dei patrimoni immobiliari entro i prossimi 30 anni, l’impellente bisogno di rigenerazione delle nostre città.
L’innovazione, quella digitale in particolare, sta mutando in profondità le caratteristiche di un settore per lungo tempo impermeabile al cambiamento: si trasformano le modalità con cui le imprese affrontano i mercati, si modifica il modo di lavorare dei progettisti, dei carpentieri e le stesse relazioni tra gli attori della filiera.
Le nuove direzioni dell’immobiliare, sempre più orientate all’affitto, ampliano lo sguardo dal costo di costruzione ad altri fattori del ciclo di vita dell’immobile, fino ad ora relegati in secondo piano: costi di gestione e manutenzione, tempi di costruzione e la qualità complessiva dell’edificio. In questo nuovo quadro, che si sta a poco a poco delineando, gli MMC (moderni metodi di costruzioni) e l’edilizia off-site sembrano offrire una valida risposta a queste esigenze, ma il processo per rendere ogni casa coerente con la prospettiva di una zero-carbon economy passerà anche da un ripensamento più ampio degli spazi, dei quartieri e della città.
Ci stiamo preparando ad una transizione che non sarà solo tecnologica o energetica, ma intercetterà anche processi di trasformazione sociale, economica e culturale.
REbuild 2019 affronta le trasformazioni in atto a partire dalla mutazione dei paradigmi tecnologici, con uno sguardo attento al mercato e alla società, nella consapevolezza che solo da una più ampia ricognizione sarà possibile riconoscere le molte forme di creazione del valore.
Due giorni, il 26 e 27 giugno, introdotti da un pre-opening, il pomeriggio del 25 giugno, Fabbrica Orobia a Milano.
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