Giovedì 20 giugno 2019
“La comunità energeticamente autosufficiente del futuro e l’edificio a energia positiva sono l’obiettivo del nostro lavoro, ma perché questo accada occorre che comunità locali, architetti e esperti di energia concepiscano contestualmente forme, funzioni e prestazioni” afferma Paolo Quaini, Direttore della Divisione Servizi Energetici e Ambientali di Edison SPA. Il primo passo fondamentale è quindi riconoscere che le competenze specifiche di ciascun singolo verticale non sono sufficienti a dare una risposta compiuta ai bisogni attuali dei cittadini e alla loro evoluzione, ma sarebbe necessario far rete, contaminare le competenze e realizzare un progetto integrato. Noi come Edison siamo disponibili a mettere a disposizione le nostre risorse e il know-how acquisito a beneficio di un ragionamento che non può che essere collettivo, valorizzando tutte le conoscenze e competenze coinvolte, al fine di identificare una soluzione che abbia una prospettiva di medio-lungo termine.
La normativa europea si sta orientando verso un maggiore peso della generazione distribuita rispetto alla produzione centralizzata, ma quello che una volta era solo un possibile beneficio per contesti industriali oggi può diventare realtà per territori e comunità di cittadini. Si tratta delle Citizens Energy Communities. Ancora una volta le tecnologie non mancano: fonti rinnovabili e/o a basso impatto ambientale, sistemi di accumulo, strumenti di controllo e monitoraggio dei consumi, reti intelligenti, soluzioni di aggregazione dei consumi e di DSM, ma ancora una volta occorre che ci sia una forte volontà politica e strumenti regolatori in grado di porre in atto soluzioni che risulterebbero vincenti in termini di utilizzo delle risorse dei territori, ottimizzazione dei consumi e crescita dell’economia e dell’indotto locale.